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          Dopo 
              il successo de "Le fate ignoranti" e "La finestra 
              di fronte", torna Ferzan Ozpetek con il suo 
              nuovo film, "Cuore Sacro". Ferzan Ozpetek 
              che ha presentato a Roma il film, ha detto: ''E' il film piu' difficile 
              che ho fatto, ma forse ora me lo posso permettere'' "Sono le 
              persone che perdi e il dolore che provi a spingerti a farti domande, 
              quelle stesse che il mio film accoglie, senza soffermarsi troppo 
              sulle possibili risposte". "Chi leggeva il copione - ha 
              rivelato il regista - è rimasto sotto choc: ho tagliato qualche 
              passaggio e alla fine non credo di aver esagerato. Ho girato col 
              cuore in mano". Il film tratta una tematica delicata: la religiosita' 
              - laica o no poco importa - la solidarieta' e simboli sacri su cui 
              si puo' con facilita' scivolare nella piu' facile retorica. 'Cuore 
              sacro', nelle sale da venerdi' distribuito da Medusa in 300 copie, 
              parla infatti di poverta', di redenzione, di santita' e soprattutto 
              dell'indifferenza del nostro tempo verso il dolore degli altri. 
              Spiega ancora Ozpetek: ''Cuore sacro e' un film 
              sul senso della vita del dolore che provo quando perdo un'amica 
              o un amico. La vita e' davvero cortissima; e' tutto troppo veloce. 
              Tutto questo che senso ha? Ma comunque non volevo parlare di fede, 
              ne' di religiosita'''.  
            Questa 
              la trama: Irene, interpretata da Barbora Bobulova (Il 
              principe di Homburg, Ovunque sei)e' una donna manager milanese,una 
              dura imprenditrice immobiliare, anche grazie alla zia Eleonora, 
              interpretata da Lisa Gastoni, che non vive che 
              per gli affari. Ma a un certo punto della sua vita, Irene dovra' 
              fare i conti con il suo passato.  
              Irene, va a Roma per trasformare la residenza della madre - considerata 
              pazza e reclusa per anni dalla famiglia del marito. Li scopre che 
              la madre, che non ha mai conosciuto, viveva in quella casa in una 
              stanza piena di simboli religiosi, sulle pareti graffiti incomprensibili. 
               
              A Roma , la donna incontra Benny, una ragazzina ladra (Camille 
              Dugay Comencini), che le cambia la vita. Benny, le fa scoprire 
              il mondo dei diseredati, di chi non ha niente, come Giancarlo (Andrea 
              Di Stefano), un barbone ossessionato dalla morte della 
              sua donna.  
            Benny,fa 
              lentamente avvicinare l'imprenditrice, al mondo della solidarieta'. 
              Il palazzo romano viene così trasformato, come in Viridiana 
              di Bunuel, in una mensa per i poveri. Nell'impresa Irene 
              è aiutata da un prete, Padre Carras, (Massimo Poggio). 
              In un itinerario che rischia di portare la protagonista alla follia. 
               
             
            Ozpetek, 
              per raccontare l'universo dei diseredati ha chiesto aiuto alla comunità 
              di Sant'Egidio. "Mi ha fatto grande impressione - ha raccontato 
              Ozpetek- vedere la gente che chiede i pacchi con 
              i generi di prima necessità: mi aspettavo i barboni, e invece 
              sono delle persone simili a noi".  
               
                
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