Mannucci, è un esperto di malattie emorragiche e trombotiche, ed è professore di Clinica Medica e responsabile dell'U.O. Medicina Interna all'Ospedale Maggiore di Milano;

Carlo La Vecchia, è un esperto di epidemiologia dei tumori e delle malattie cardiovascolari,ed è direttore del laboratorio di Epidemiologia dell'Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri ed è docente di Statistica Medica;

Brunangelo Falini è professore di ematologia presso l' Università degli Studi di Perugia.

La frequenza con cui le ricerche di uno scienziato sono citate, studiate e analizzate da altri scienziati nelle loro pubblicazioni è il riferimento con cui viene compilato l'elenco.

L' indagine è stata effettuata dall' Institute for Scientific Information di Philadelphia,  che da molti decenni ha creato un enorme database sulla produzione scientifica internazionale (www.ISIHighlyCited.com). Dei 214 studiosi identificati dalla indagine ben 166 provengono dagli USA (77%), 21 dal Regno Unito (10%), 6 dal Giappone (3%), 5 dal Canada (2%), 4 dall Olanda (1%), 3 dall' Italia (1%), 3 dalla Francia (1%) e uno solo ciascuno da Germania, Danimarca, Belgio, Spagna, Taiwan e Finlandia.  Una nota dell'Università di Milano sottolinea però che esiste ancora un divario tra Italiano, Regno Unito e Stati Uniti: “Ciò è dovuto a un maggior numero di ricercatori presenti in quei Paesi, grazie a finanziamenti molto più consistenti.Va annotato che tra i 166 ricercatori statunitensi inseriti ci sono numerosi ricercatori provenienti dall'Italia, a testimonianza dell'ottima preparazione scientifica di base avuta nelle nostre Università".