| Un film 
    che Gabriele Salvatores,premio Oscar per Mediterraneo, ha girato partendo 
    proprio dall'ottica del protagonista, un  ragazzino di dieci anni che 
    scopre un suo coetaneo rapito e nascosto in un buco sottoterra. Una storia 
    di grande commozione e suggestione,che tocca  sentimenti emozionali 
    coinvolgenti,grazie anche alla magistrale scelta dei protagonisti 
    bravissimi, Giuseppe Cristiano nel ruolo di Michele, e di Mattia Di Pierro 
    nel ruolo del sequestrato. Un film girato con luce e colori intensissimi 
    propri delle terre di Puglia e Basilicata,ove è ambientato, nasce dai 
    ricordi d'infanzia di Salvatores. Il piccolo Michele di fronte alla 
    terribile scoperta del sequestro,vincerà la paura di fronte all'amico 
    "diverso" prigioniero in una situazione diversa. Vince la paura e scopre la 
    solidarietà per un amico sfortunato. Un segreto terribile sopratutto perché 
    scopre che ne è coinvolto anche il padre. 
    E commenta il regista "Queste sono 
    cose difficili da provare nel mondo in cui viviamo".E citando Elsa Morante, 
    " Siamo stati tutti bambini ma poi 
    ci dimentichiamo la semplicità quasi Zen delle cose. Noi facciamo giri di 
    parole incredibili per spiegarci, forse per paura, perchè 
    dobbiamo rispettare dei ruoli. Alla fine del film Mattia che interpreta il 
    bambino rapito mi ha detto che il suo “buco” è quando si sente triste e non 
    riesce a dirlo agli altri, una definizione incredibile della depressione. 
    Noi usiamo metafore, loro vanno dritti al cuore del problema". 
    Sentimenti ed esperienze che 
    Salvatores  racconterà in teatro,all'Elfo di Milano il 17 marzo e 
    all'Auditorium di Roma il 19 marzo, con le immagini e la musica del film, 
    che è stata composta da Ezio Bosso con l'esecuzione del Quartetto d'Archi di 
    Torino e dall’Orchestra d’Archi dell’Accademia del Teatro alla Scala. Le 
    musiche compongono un CD editato dalla Bmg. 
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